CAMAIORE. Il Consiglio Comunale di Camaiore ha deliberato a maggioranza il riaccertamento dei residui attivi e passivi, strumento che la legge offre per una valutazione di tutti quei crediti di difficile esigibilità e dei debiti che il Comune ha contratto nel tempo e che permette di sanare situazioni rischiose per l’ente.

Lo scrive il Comune di Camaiore in una nota stampa. “Non si tratta – bisogna ribadire – di debiti da pagare da parte del Comune o di debiti fuori bilancio, ma di accantonamenti obbligatori. La normativa dà un respiro di 30 anni all’operazione per una rata annuale che si aggira intorno ai 430.000 €. Il Consiglio Comunale ha definito nel dettaglio le modalità di ripianamento. La manovra permette un consolidamento strutturale dei conti comunali, aspetto che permetterà un’inversione di tendenza nella tenuta dei bilanci pubblici nonostante il momento di crisi economica dei contribuenti e il calo dei trasferimenti pubblici. Tale operazione dovrà essere monitorata annualmente e potrà essere rivista anche in senso migliorativo in caso in cui le voci a cui l’accantonamento fa riferimento vadano a buon fine come la vittoria in una causa o la riscossione di un credito.
L’accertamento ha evidenziato la presenza al 31 dicembre 2014 di circa 21 milioni di euro di residui attivi, cioè di soldi che il Comune deve avere. Da questa cifra si giunge all’accantonamento obbligatorio di 13 milioni, quale risultante dell’applicazione di una percentuale ottenuta in relazione all’andamento delle riscossioni rilevate negli anni precedenti. I residui fanno riferimento a una finestra di circa 15 anni. Vi sono 1,6 milioni di ICI non riscossa tra 2002 e 2011, 2 milioni di Tarsu tra il 2006 e il 2012, multe non riscosse tra il 2008 e il 2012 per 1 milione e trecento mila euro. La voce più rilevante sono i 3,6 milioni di euro di credito da Gaia S.p.A. – di cui 2,6 milioni maturati nel 2012. Ascrivibili all’ultimo periodo vi sono 2,6 milioni di Tari del 2014, giustificata dal pagamento dell’ultima rata fissata nel 2015 e un milione circa di altre imposte su cui si deve iniziare il recupero. Capitolo importante è quello delle spese legali che un tempo non necessitavano di impegni di spesa. Prima dell’istituzione dell’Avvocatura Comunale con la giunta Del Dotto, si è raggiunta una cifra per incarichi legali circa 120 mila euro; dal 2012 questa voce è a zero. Ultima voce è quella degli oneri per soccombenza per contenziosi. La valutazione prudenziale del rischio medio per le cause è di circa 1 milione e 800 mila euro. “Il riaccertamento ha un alto valore politico perché permette di tirare una riga e di ripartire da zero, chiudendo i conti con un passato che ancora aleggiava sui conti comunali e sulle tasche dei cittadini. Un’operazione di trasparenza che ci permette di chiudere con scelte che non avevamo condiviso semplicemente perché non eravamo noi ad amministrare”, il commento del Sindaco Del Dotto.

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